Giugno 1999
L’Italia partecipa con la Nato alla guerra di aggressione contro la Repubblica Federale Iugoslava.
I bombardamenti sulle città fanno strage di civili, distruggono l’industria, avvelenano l’aria e la terra con i proiettili all’uranio impoverito.
Milioni di civili, donne e bambini conoscono l’orrore della guerra aerea, il terrore degli allarmi e il panico dei bombardamenti.
Di fronte a questa barbarie si levano spontanee le proteste dei pacifisti e dei militanti della sinistra non governativa, decine e decine
di mobilitazioni nascono in tutta Italia, dalle manifestazioni di piazza ai presidi di fronte alle basi Nato.
Un gruppo di artiste decide di rendere visibile la propria opposizione e il rifiuto della guerra promuovendo una kermesse non stop di 48 ore
presso il Villaggio Globale a Roma, trasformando un evento artistico in azione politica.
All’appello delle artiste Cosetta Mastragostino, Micaela Serino e Roberta Filippi rispondono:
Pablo Echaurren, Sparagna, Roberto Mannino, Paparatti, Yoshinobu, Carlo Ambrosoli, Barlafante, Giusepponi, Marinaccio, Iannotta, Parres, Elisabetta Diamanti, Nito Contreras, Gianna Pizzi, Francesco Calia, Dardanelli, Salvatore Pupillo, Lidia Predominato, Eleonora Del Brocco, Carla Cantatore, Dantuomo, Palosuo, Leofreddi, Luigi Bruno, Cerminara, Stella Tundo, Saura, Pellicanò, Adriano Di Giacomo, Strano, Pavoncello, Giorgio Fiume, Pompei, Marchetti e alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti.