Sublimare la tragedia in canto, grido o denuncia è antico esorcismo dell'artista. Anche le fughe stellate della mente astrazioni che appaiono lontane dal dramma quotidiano sono ritratti e portano sempre il segno di una data.
Cosetta Mastragostino assomma e spegne colori oltre la seduzione dell'iride tonalità estreme dello sguardo a smascherare l'Eros.
Ed evoca contrasti di-struggenti armonie tra l’Albero e la Fiamma nel rito circolare del fuoco che ricrea percorsi dell'abisso inseguendo verità d'altri mattini.
Ipnotiche corsie dell'invisibile tessute sul registro più grave della mente e fughe tra corde adamantine protese oltre confini tangibili del quadro. Eleganti metafore annidate nel mistero dei "nulla".
Ma nel brivido del segno essenziale, astrazione di piani solitari all'infinito, torna il richiamo forte della terra impulso della mano a modellare forme-creature percorsi concreti di salvezza scenari dell'anima o ritrovati luoghi del sogno dove l'attore tragico respira tra le righe, dove anche tu cammini e ti proietti in altre dimensioni lontano da teatri di follia.
Poi, nel calore benigno delle terre e dei volumi tra lunghe pause e arpeggi ultrasonori carichi di Energia esplode l'orgasmo della Nottecheprecipitanelgrembodellaluna.
Sarina Aletta